Liberamente ispirato a “Le città invisibili” di Italo Calvino

“La nostra città, come ogni città, non è solo un insieme di persone e di strade, ma un groviglio di memorie, di desideri e di segni.
La città come luogo di scambi. Scambi non soltanto di merci, ma di parole, di ricordi e di sogni. Questa è la nostra città.
La città che il viaggiatore attraversa. Il viaggiatore che ha scelto di essere vento…”.

Il tema della città, viene sviluppato attraverso quadri che suggeriscono sguardi e sensazioni; oggetti e musica hanno lo scopo di far intravedere allo spettatore un nuovo modo di guardare la propria città, e come un viaggiatore scoprire angoli e sentimenti diversi. Diversi da chi ormai, per abitudine, non si accorge nemmeno dei propri sogni.

Regia: Sara Marenghi e Cristina Spelta
Testi: Cristina Spelta

SCHEDA TECNICA
In scena: attrici min 7 max 10
Esigenze tecniche: spazio anche non tipicamente teatrale. 4 fari PC da 1.000w ciascuno con gelatine color ambra. Impianto audio con lettore cd. Un microfono
Durata: 55 minuti circa

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