“C’è qualcosa che non va a causa di un’allergia al latte;di fronte a delle chiazze sul corpo ho cercato di seguire una dieta,fatto test allergologici;sono titubante nei confronti della analisi;gli studiosi dell’anima hanno dato vari contributi alla riflessione umana;i Greci indicavano di guardarsi ‘dentro’e poi Freud.No ad appuntamenti fissi ma mail;pagherò il compenso dovuto e tenterò di capire”. Samuel ascoltava il monologo di quella donna;non gli era capitato ancora nulla di così alternativo. Quando aveva fissato l’appuntamento non aveva badato a quella voce;faceva caldo e,pensava al corso di rafting in Trentino per le vacanze.“In analisi tutto quello che Lei propone non è clinico ma bisogna percorrere strade nuove-mi coglie impreparato,devo riflettere;Le farò,sapere!”.Congedandosi,Chiara appariva disinvolta; salutandola, però, si era accorto che aveva le mani gelide. A cena mentre assaporava la paella, frastornato dal chiacchierìo, in quel ristorante
Samuel si interrogava se la sfida di Chiara andasse accettata;quella alternatività resisteva ad ogni logica. “Buonasera,Chiara!Telefono per dirLe che accetto l’esperimento ma mi riservo di poter recedere;ho stimato l’importo che dovrà corrispondere mensilmente che compensa il disturbo nel leggerLa.Da domani andrò in vacanza e sarò reperibile da settembre ma nulla Le impedirà di scrivermi:può annotarsi l’indirizzo mail,il numero di conto e l’importo.“Ho preso nota di tutto-anch’io andrò in ferie;inizierò con la prima lettera che la memoria del Suo computer archivierà. Le auguro buona estate!”. “Buone vacanze anche a Lei!”.
“Treviso, 4 agosto 2000–Gent.dr. Samuel,ho un libro sull’origine dei nomi e ho scoperto che Samuel deriva dall’ebraico Shemu’el che significa ‘ascoltato da Dio’;fu giudice di Israele e visse nell’XI° secolo;interpreterò Samuel come ‘ascoltato da Chiara’.Mi piace conoscere l’origine dei nomi:è come tentare di partire da un inizio.Sono in vacanza e sto visitando alcune ville sul Brenta ad Asolo e Maser;ho trentacinque anni e sono una ‘legatora” cioè un’artigiana che lavora nel mondo della carta e delle legature;ero affascinata dai corsi sulle tecniche orientali d’uso della carta giapponese e sulle legature;i miei genitori volevano fossi contenta ed ho trovato lavoro subito;i proprietari della legatoria sono due fratelli che hanno ereditato la bottega nel centro di Siena e con cui vado d’accordo-sanno che sono affidabile.Con alcuni colleghi sono all’unisono,con altri no;quando ho avuto chiazze accentuate sul collo,questi hanno fatto allusioni a sfondo sessuale;un giorno ho detto a uno:’nei tuoi pensieri ci può essere spazio solo per queste associazioni’- in tutta franchezza l’ho visto spesso in un angolo di una certa strada;è sposato con figli;ho taciuto-non sta a me avere un metro per misurare eticamente la vita privata ma quel pensiero me l’ha strappato dal cuore.C’è un detto in napoletano:’certi figli en’trocchia ti levano i paccari da’ i mano…’.Spero abbia capito ciò che intendo,Chiara”.
Fu la prima di una serie di mail inviate in sedici mesi-Chiara scriveva dei suoi desideri, primo fra tutti far scomparire le macchie ma poi di vivaci bizzarrìe come,il volere una balia per rassettare l’involucro fisico ma anche quello cerebrale–riordinare,insomma, il caos interiore;tutto questo non si poteva avere da un uomo;per lei, scriveva, uomini e donne occidentali erano,in molti casi,avanzi di vita! Chiara viveva nel piccolo alloggio che i suoi avevano comprato sullo stesso piano sperando sempre che si accasasse;la madre ripeteva che voleva chiudere gli occhi sapendola sistemata e quando, dopo averle fatto conoscere qualche amico che si era fermato a dormire,mamma  ribadiva che poteva esserci una metamorfosi amorosa,Chiara glissava. Faceva piccoli viaggi, descrivendoli:confessava a Samuel che amava più guardare il mare perché  non la faceva pensare,raccogliere conchiglie, per poi posarle sul terriccio delle piante di casa ma anche per abbellire le vetrine della bottega.A Samuel era apparsa allegramente curiosa un’altra gita:Giulio l’aveva invitata a Roma e Chiara era partita alla vigilia di un ferragosto–Giulio aveva lavorato per sei anni nella bottega senese–erano stati ottimi colleghi ed amici:era gay e mira di negatività.Cosa potevano dire di Giulio?Cioè di un esteta vestito con maglioncini di angora e pantaloni firmati,nonostante facesse bene il suo lavoro?I titolari,in bottega,lo avevano sempre ben considerato.Giulio,a Roma,aveva messo una tipografia in proprio nella zona di Trastevere e aveva molti fidanzati:lei si augurava che non prendesse qualche virus!Chiara confidava di avere avuto una strana sofferenza:quando alcune persone,capitate casualmente sulla sua strada andavano via perché morivano o perché davano una svolta diversa alla loro vita lei si sentiva ancora più sola e anche se con quelle persone certi contatti venivano nel tempo,mantenuti,non era più come prima e questo le forniva la consapevolezza che c’era proprio poco da salvare! ‘Non è facile portarsi addosso il peso delle cose…’, scriveva. Samuel continuava a leggerla:gli altri analizzanti,per quanto importanti fossero,non lo riuscivano più a coinvolgere cerebralmente come Chiara.
“Siena,13 settembre 2000–Dottor Samuel,ritornare alla manualità lavorativa mi dà tono mentale;in vacanza mi sono riempita gli occhi di bellezza:le ville del Palladio si associano ad un’epoca magica–se si chiudevano gli occhi,il bianco delle facciate faceva subito abbinare aristocratiche dedite ad attività amatorie ed anche gli stabilimenti di Cinecittà mi hanno rimandato alle bizze di qualche diva;Giulio definisce Roma una vecchia baldracca,con il suo gran fritto misto di sciatteria,per non parlare dei romani,che,per lui,sono una nota dolente-spesso spocchiosi ma con un gran cuore–‘tutto sono,tranne pettegoli!’:si può essere degli strani,che a loro non gliene può ‘fregà de meno’ e quando Giulio mi parla di Ostia e Torvaianica mi sembra di vedere i camerieri delle trattorie sulla spiaggia con i pani caserecci,le grigliate di pesce e gli strofinacci sotto le ascelle.Le macchie sono migliorate:la dermatologa ipotizza una psicosomaticità ma quale sarà la causa?A fine mese farò degli altri esami.Sul lavoro ho ritrovato Vittoria–una delle mie colleghe preferite;ci conosciamo da soli due anni–Vittoria è minuta e graziosa come un cerbiatto;porta una strana pettinatura da ‘dissidente sovietica’.Si ricorda quando alla televisione,vedevamo i russi fare la fila per il pane?Le donne avevano un fazzoletto in testa e se lo slegavano,mostravano un caschetto di capelli divisi nel mezzo;in seguito si è sposata a Madrid;appena è ritornata dal viaggio di nozze le ho regalato un modellino-miniatura  di mongolfiera;Vittoria,dandomi i confetti,ha unito un affettuoso biglietto: ‘Chiara,il tuo dono è stato,per la sua bellezza ed in particolare per il significato che Andrea ed io abbiamo colto,molto gradito-parla di te e del tuo modo di distinguerti.Grazie!Vittoria’. Chiara dovette ancora andare a Pisa in un laboratorio per altri controlli;la schiena venivano segnata  con sostanze diverse per creare reazione cutanea.Sembrava che il pianeta ‘allergia’ fosse sconosciuto alla scienza-come se la pelle fosse un velo tendente a macchiarsi o a rompersi.Samuel continuava a non rispondere come qualsiasi analista dietro ad un lettino ma fin dove sarebbe arrivato il suo silenzio?
“Siena,1^ ottobre 2000–Dottor Samuel, ieri mentre ritornavo da Pisa il treno è rimasto bloccato per più di un’ora da una dimostrazione sui binari di alcuni operai di una conceria che rischiano di perdere il posto.Mi chiedo cosa potranno fare questi cinquantenni  senza lavoro!Come farà una persona sola a pagare l’affitto,i libri per la scuola dei figli?Guardando dal finestrino del treno,questi operai pensavo al Sud, al problema eterno della disoccupazione che c’è anche al Nord,alle sue grandi fabbriche che hanno preso dai Governi contributi e  realizzato cattivi investimenti.E se  capitasse a me?Poi è arrivata la Polizia,alcune operaie erano sedute su una rotaia-tutti sono stati fatti sgombrare,il treno è ripartito ed io ho viaggiato con questi pensieri.Chiara”.
“Siena,3 ottobre 2000-Dottor Samuel,il marito di Vittoria è stato arrestato per spaccio di droga!Sono turbata:tutti ne hanno sparlato;è facile sputare sentenze quando si è al di fuori dalle situazioni;quanto è successo a Vittoria mi ha appesantito il pensiero.Detesto l’indifferenza e le ho telefonato:piange e spiega come si sente quando va in carcere a Firenze.La ascolto:cosa replicare quando mi dice che è vissuta al fianco di un estraneo?Ciò che crediamo siano le nostre scelte si possono ribaltare da un momento all’altro,noi con tutto questo e gli altri spesso fanno scoppiare i problemi irrisolti dentro di noi.Ho avuto occasione di conoscere Andrea solo una volta;Vittoria mi parlava di una certa loro agiatezza che prendeva forma nel concedersi delle vacanze esotiche o altro;Vittoria non ostenta e comunque non ho mai ben capito cosa facesse Andrea.Adesso è Vittoria a pagare:l’isolamento nell’ambiente di lavoro,le incomprensioni con i familiari, lo squasso economico,il peso di recarsi in carcere,essere sola – Chiara triste”.
“Siena,2 dicembre 2001-Cara Chiara,è arrivato il momento di rispondere!Ho imparato a comprendere la Sua intelligente sensibilità ed il Suo osservare con  turbamento perché l’indifferenza è il cancro più inguaribile.Non so a cosa possano attribuirsi le macchie:sono la somatizzazione di qualcosa che riguarda i rapporti con un mondo che non Le garba.E’ difficilissimo stare in questo pianeta:si convive con soggetti di tutti i tipi-alcuni ci arricchiscono, altri riescono a spegnerci il sorrriso;le macchie stanno migliorando,non si affligga..Abbandonarsi non va bene-in questo mondo bisogna starci con più o meno compromessi:Lei ha una famiglia che l’ha sempre supportata,è riuscita ad avere un lavoro collegato alle Sue conoscenze che Le consente un tenore di vita decoroso,una grande indipendenza ed anche autonomia di pensiero grazie a cui  riesce a scegliere gli amori,i viaggi -non è poco!Le debbo confessare che quando non ho ricevuto una Sua parola mi è mancato qualcosa,qualcosa  di buono!La prego,continui a scrivermi! Samuel”.

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