Tema. Tema. La Primavera.
 
Donna nuda, tumefatta, giace livida sul pavimento di legno.
Corpo polveroso e calvo, corpo vecchio e denutrito.
Attorno la stanza è vuota.
 
Fuori quasi primavera. 
 
Una Goccia appare sul cranio della Donna. Una Goccia di Sudore. Una Goccia di Sudore Amaro.
La Goccia bagna la pelle polverosa. Lascia un sentiero. Una traccia sul cranio calvo.
Scivola, La Goccia di Sudore. Rotola. Avanza. Cade. Passa le fontanelle frontali; la fronte.
Si rifugia nell’incavo dell’occhio. Fra naso e radice oculare, dove ogni millimetro cubico diventa Lacrima. Non più Goccia di Sudore, ma Lacrima Salata.
Lacrima di Donna scende, come fanno tutte le Lacrime, su labbra polverose e bianche, strappate, screpolate, morsicate. Schiacciate. Gonfie di sangue.
Lacrima Salata su labbra diventa Goccia di Sangue.
Da Goccia di Sudore a Lacrima Salata a Goccia di Sangue Rosso.
Su una donna tumefatta il Rosso Sangue ci può sempre stare.
Goccia di Sangue rotola giù per il collo ripido. Fruscii. Echi di vene. Apre la strada sul torace, goccia rossa, sale affannosa sopra un seno. Goccia rossa sopra un seno bianco e floscio.
Sulla pelle sottile del capezzolo cicatrici di ragadi non curate. Là, la goccia di sangue diviene Latte. Ora Goccia di Latte, ora Giallo Colostro.
Ricordi di labbra neo nate. Ricordi di sgorghi, ingorghi, febbre.
Goccia Bianca procede bruscamente dalle vertebre sul ventre. Addominali aperti, incroci di smagliature bluastre. Memoria di pelle tesa allevatrice.
Evolve goccia bianca, atterra sul pube calvo, giunge tra le cosce, penetra tra pieghe mutandosi in Liquido Vaginale. Si perde nel buio del di dentro. Strappi di feti , embrioni indesiderati. Abusi.
Goccia di Liquido Vaginale spinta da una minuta contrazione perineale si riversa fuori come  rifiuto, sputo di memoria. Fuori, sulla parte interna della coscia, scivola la goccia grassa e trasparente. S’estende creando ora uno spirale; coscia interiore, coscia anteriore, ginocchio, caviglia.
Si ferma.
Come pensando ad una lieta fine, guarda giù, verso il pavimento di legno.
Suicida, felice di compiere un ultimo gesto. Guarda giù e si lancia.
Nel vuoto la Goccia trasparente torna Goccia Sudore. Ricorda. Ritorna. Riappare e cade infine trasformata.
 
Non si sa se fuori, dove forse è già primavera, ci sia speranza per una Goccia di Sudore, che alla vista di un raggio potrebbe evaporarsi ed unirsi al calore della stagione, o, come più probabile, scomparire tra una fuga del pavimento di legno e persa, la Goccia, nell’oscurità del cemento sottostante il parquet, ritornare da dove era venuta, da qualche incavo dei meandri sotterranei dei sottosuoli, dai cunicoli, dalle catacombe. Da giù.
Dal profondo. Da molto dentro.

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